Appunti di potenziamento cognitivo

Qui di seguito sono riportati alcune indicazioni che personalmente ritengo molto utili per migliorare il rapporto educativo con i nostri figli (con problemi e non) sotto i paragrafi "regole, rinforzo, estinzione e punizioni",che ho appreso dalla dott.ssa Rosangela Fabio, docente di psicologia presso l'Università Cattolica di Milano e Presidente del Centro di Potenziamento cognitivo, in via Valtellina 6 a Milano.
La dott.ssa Fabio viene chiamata in molte scuole per fare Conferenze sull'emotività, sulla costruzione della personalità nei bambini, sulle tecniche di intervento nel caso di bambini con difficoltà di apprendimento.

Ho inserito anche alcune utili informazioni riguardo al processo mentale, all'attenzione e alle DSE, che sono tecniche di potenziamento cognitivo da utilizzare per migliorare i processi cognitivi.

Preciso che eventuali inesattezze ed errori (di cui spero mi perdonerete visto che non sono un'esperta in merito ma, come molti di voi, per necessità cerco di diventarlo) devono essere ovviamente imputati unicamente alla sottoscritta e non alla dott.ssa Fabio.

Il processo mentale si divide in tre fasi:

INPUT.................. ELABORAZIONE.................. OUTPUT

1) Input: processi di entrata: attenzione,capacità di percepire gli stimoli dall’esterno,ecc.

AROUSAL (pronuncia erausel): l'arousel (rappresentata da una curva) è lo stato fisiologico di attivazione dell’organismo, cioè quanto un organismo è in grado di recepire gli stimoli che giungono dall’esterno.

Quando l’arousal è bassa, tipico della sindrome di down, l’individuo è ipotonico, gli stimoli devono essere molto forti perché siano recepiti.
L’arousal intermedio è quello nell’individuo normale.
Con l’arousal alto una persona recepisce tantissimi stimoli contemporaneamente, qualsiasi stimolo è recepito.
L’arousal alto ha un effetto positivo perché iperattivato ce l’hanno gli iperdotati, però loro hanno anche un livello alto di selettività.
Quindi l’arousal alto di per sé non è un danno. Le persone normodotate lo hanno alto nei periodi di tensione (sensazione di confusione, tensione, iperazione).
Se l’arousal è alto ma la funzione selettiva non è altrettanto alta si ha un deficit di attenzione selettiva.
Con l’arousal alto l’individuo deve trovare il modo di scaricare la tensione (ad es. si tocca le mani, muove le gambe a scatti quando è seduto ecc.)., deve trovare un modo per rilassarsi.
Così facendo si scarica la tensione ma il SNC riceve un messaggio dal corpo, sente che è la gamba che si muove che gli sta mandando un messaggio, e in quel momento, se la mamma parla lui non codifica le informazioni.
Questa è la difficoltà principale.
Non dobbiamo preoccuparci se nostro figlio ha un arousel alto, ma si deve e si può intervenire, perché noi possiamo allenarlo, è questo il nostro lavoro.

Le autostimolazioni motorie inducono il deficit nell’attenzione. Se noi parliamo, per il bambino è molto difficile recepire un messaggio continuo…Noi parliamo solitamente con una intensità di 60 decibel, a tratti il bambino percepisce tutto perfettamente (direi anche più degli altri) – , poi quando si autostimola stacca l’attenzione – poi si ricollega e magari percepisce benissimo – (attenzione alternata).

La voce non deve essere stridula, ma pacata, consistente, non monotona.

Anche la lateralizzazione è importante: va impostata molto bene: fa parte dei canali centrali, perché se si risponde una volta con una modalità e un’altra volta con un’altra modalità (ad es. una volta rispondo usando la mano destra e una volta la sinistra) si può generare una difficoltà nel riconoscere alcuni stimoli (ad es. l’orientamento delle lettere, come per i dislessici).

2) Elaborazione. Ad es. la memoria, il tranfert (la logica)ossia la capacità di spostarsi da un argomento all’altro.

3) Output : può esserci un deficit linguistico. Una ipotesi è che l’output può avere problemi perché il bambino non ha focalizzato il contatto oculare continuo nella persona che parla, non ha guardato bene come hanno fatto gli altri bambini la bocca, quindi è possibile che questo deficit nell’entrata abbia determinato questo problema nell’uscita. (ok il lavoro della logopedista e il lavoro sull’attenzione, che migliorerà la sua capacità di imitazione).

Prerequisiti dell'apprendimento. Prima di qualsiasi programma di potenziamento cognitivo bisogna sempre verificare se sono presenti i prerequisiti: l’imitazione, il contatto oculare (a volte bisogna prima costruirlo completamente), l’attenzione protratta.

 

...............DSE- TECNICHE DI DISCRIMINAZIONE SENZA ERRORI................

Ci si può avvalere di varie tecniche di potenziamento cognitivo a seconda del problema del bambino.
Le DSE, tecniche di discriminazione senza errori: un processo durante il quale io imparo a discriminare delle cose senza commettere errori durante il processo stesso della discriminazione.
Queste tecniche generali sono lo shaping, il fading e il chaining.

SHAPING, dall’inglese to shape, vuol dire FORMARE E COSTITUIRE PROGRESSIVAMENTE qualcosa.
Se nel bambino un comportamento non c’è, noi possiamo progressivamente costruirglielo, qualsiasi comportamento, che riguarda l’autoaccudimento, l’area cognitiva, qualsiasi settore, rispettando però la GRADUALITA’ ESTREMA. Se lui è a 5 e devo raggiungere 100, io raggiungo 100 ma a gradini.
Se mio figlio non sa mettere in ordine la cameretta, io non pretenderò che lui la metta in ordine da subito, ma gli dirò "adesso metti a posto la coperta", e quando lui avrà sistemato la coperta, gli dirò "bravo tesoro, vedi che stai cominciando a mettere in ordine?". Poi gli dirò di mettere a posto la coperta e anche il copriletto, poi la coperta, il copriletto e la sedia…

Il FADING è un po’ il concetto contrario, perché significa SBIADIRE, tutti gli aiuti che noi gli diamo nelle prime fasi, perché ovviamente sono necessari, devono essere totalmente tolti.
Questo vuol dire sbiadire, in maniera graduale.
E queste tecniche si chiamano appunto fading, togliamo gli aiuti per lasciarlo autonomo.

Il CHANNING vuol dire CONCATENAMENTO. Gli insegno un piccolo pezzo di una abilità più complessa, poi un altro pezzo, e poi li metto insieme.
Può essere anche retrogrado: ad es. quando gli insegnerò ad allacciarsi le scarpe, partirò dall’ultimo pezzo, per tornare indietro sino all’inizio.

Queste sono le modalità generali di intervento.

Le stesse modalità hanno caratteristiche più specifiche dentro ognuno di questi stimoli che noi presenteremo.

Ad es. il fading nell’acquisizione del concetto di numero: gli presento due papere e gli dico che è il numero due, poi sbiadisco gli aiuti sinché la papera diventa solo il numero due.
Se gli presento la parola "sole" con un sole al posto della "o", pian piano riduco i raggi sinché non resta solo la "o".
Per scrivere "papà" posso mettere la foto di papà nella p e poi sbiadire la foto con la fotocopiatrice o col computer sinché la foto sparisce.


...................Quanto segue è utile nel processo educativo di tutti i bambini..................

Regole - rinforzo - estinzione - punizione

A - REGOLE.

Dobbiamo esprimerci con LE REGOLE in POSITIVO.

Poi dobbiamo PARLARE POCO. Il fatto di ripetere le cose li manda in assuefazione, per cui quando noi cominciamo a parlare, loro staccano la spina.
Le regole si danno AL MOMENTO GIUSTO. Noi di solito gliele diamo quando stanno facendo qualcosa di sbagliato. Se gli diciamo la regola al parco…
E’ importante la COERENZA EDUCATIVA. I genitori devono essere d’accordo sulle decisioni.
Non si deve etichettare. "Guarda come sei timido". Uno poi diventa davvero timido.
Bisogna usare solo ETICHETTE POSITIVE (vere, non false).

B - RINFORZO. Se il bambino fa cose giuste solitamente non gli diciamo niente, mentre se sbaglia subito lo riprendiamo.
Allora la cosa negativa fatta che ha causato l’attenzione dell’adulto, potrebbe diminuire? No. C’è la possibilità che il bambino abbia bisogno di attenzione, perciò sbaglia proprio per attirare l’attenzione.
Le cose sbagliate andrebbero trattate in altro modo.
Ci conviene intervenire col rinforzo: il rinforzo è uno stimolo che aumenta la probabilità di una risposta. E’ una energia positiva, ci conviene spostare l’attenzione sulle cose belle che i bambini fanno.
Se il bambino sta mettendo a posto la sua cameretta e ne mette a posto solo una parte, dobbiamo dirgli che è stato bravo. Non l’ha messa a posto tutta, ma se noi lo lodiamo, probabilmente continuerà a farlo.
Tutte le cose belle che loro fanno gliele facciamo notare.


Per le cose negative che i bambini fanno possono essere di due tipi:
Quelle che hanno lo scopo di provocare: ad es. il papà legge il giornale e io glielo strappo di mano.
Quelle che arrecano danno.
Diverse sono le modalità di intervento.

C- Nel primo caso si applica L’ESTINZIONE. Io non ti guardo. In questo momento non ti guardo (ad es. si deve continuare a leggere il giornale). Non si deve urlare o sgridare il bambino, altrimenti ha raggiunto lo scopo di attirare su di sé l’attenzione.
Tipico caso sono le parolacce. Estinguere.
Quando iniziamo a praticare l’estinzione, un comportamento negativo di intensità 80 aumenta a 100, poi decresce. Non ci si deve perdere d'animo.

D- Nel secondo caso si applica la PUNIZIONE. Quando si arreca un danno a sé o agli altri, si interviene in maniera drastica, bloccandolo anche fisicamente. Contenere il bambino, anche con le braccia.
Le punizioni devono essere IMMEDIATE (non "stasera non guardi la tv").
Inoltre devono essere mantenute, la cosa peggiore è minacciare e non mantenere perché perdiamo di credibilità.
Non deve essere fatta una delega del tipo: stasera lo dico a papà.
Non devono essere mantenute nel tempo: per una settimana non vedi la tv.
Esempi di punizioni: se è prima della cena: a cena salti il dolce.
Oppure: adesso stai seduto e non ti muovi.
(non usare boomerang del tipo: vai a leggere un libro, o vai a fare i compiti).
Il genitore è l’unico educatore che si può permettere uno schiaffo. Il piano tra genitore e figlio è diverso, questo piano gli va fatto sempre sentire.Sono io la tua guida, sono io che regolo, questo deve essere chiaro, non siamo amici. Uno è a un livello gerarchico più alto.